Guardare in faccia la disabilità

Barriere architettoniche e nuovo modus vivendi

Una persona può diventare disabile attraverso una malattia imprevista, il peggioramento di una malattia degenerativa, o in caso di grave incidente. Questo improvviso cambiamento del nostro modus vivendi può alterare drammaticamente la vita. Tutto sarà diverso, anche il senso di sé. Perdere il controllo delle funzioni corporee o avere una mobilità limitata può causare depressione e una grave sensazione di dolore.

Guardare in faccia la disabilità

Queste sono tutte le emozioni normali e devono essere esaminate e trattate in modo da accettare un nuovo modo di vivere. La verità della questione è che le cose saranno diverse, ma diverso non deve significare “peggio” o addirittura “male”. Accettare il cambio di vita e rispondere alle sfide a testa alta può aiutarci a ritrovare la serenità minacciata o addirittura già perduta . Un grande aiuto in questo caso può e deve arrivare dalla famiglia, dagli amici e anche dalle istituzioni.

Affrontare emozioni dolorose

Perdere una parte di sé stessi è un’esperienza spaventosa e sconvolgente. È perfettamente naturale provare un gran dolore e nutrire rabbia nei confronti del mondo. Ci si sente in lutto per la “vita” persa e si è costretti ad affrontare nuovi cambiamenti che possono arrivare ad abbruttirci. Questi sentimenti saranno più intensi e forti, se permetteremo loro di farsi sentire. Questi tipi di cambiamenti costringono le persone a cambiare la propria immagine di sé, ed è davvero difficile da accettare. Un’impalcatura di sostegno è vitale per la guarigione; cercare l’aiuto nella famiglia, negli amici, in medici specialisti è assolutamente necessario.
Ogni situazione è diversa. Ma la disabilità può portare a una serie di preoccupazioni per il futuro. Le questioni finanziarie devono essere subito valutate: E’ possibile ricevere un sussidio per la disabilità? E’ possibile continuare a lavorare? Si hai diritto a cure mediche gratuite? Spese mediche? E ‘importante discutere ed affrontare in primis queste importanti questioni. Ci sono organizzazioni dedicate che aiuteranno a prendere le prime importanti decisioni per il futuro immediato. Così come è importante risolvere subito le questioni economiche lo è altrettanto il porci immediatamente degli obiettivi circa il nostro nuovo stile di vita. Capire le nuove limitazioni e lavorare sui modi per gestire le attività quotidiane. Un Ergoterapista, a seconda del tipo di disabilità (l’Organizzazione Mondiale della Sanità distingue una situazione intrinseca dovuta a malattia, infortunio o malformazione da altre situazioni, quella esteriorizzata – menomazione, esteriorizzazioni di stati patologici- quella oggettivizzata – disabilità, restrizione nelle capacità di svolgere azioni ritenute normali – quella socializzata – handicap, conseguenze sociali e ambientali di una disabilità) può e deve essere un valido aiuto.

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Aspettativa sui cambiamenti

Disabilità e handicap richiedono una casa adeguata per il nuovo stile di vita. E ‘indispensabile che la casa sia sicura e accessibile. Ci sono alcuni importanti fattori da considerare per adeguare la casa nell’attesa che la persona disabile ritorni a casa. Abbattere subito le barriere architettoniche, analizzando il tipo di disabilità con l’aiuto di un esperto di settore.
Una sedia a rotelle può non passare attraverso un formato standard di porta. La normativa italiana impone per le porte di una abitazione una luce minima di 750 mm. Questa misura può essere sufficiente ma potrebbe non bastare. Una sedia a rotelle per esterno arriva ad occupare in larghezza anche 950 mm in quanto si deve considerare nell’ingombro l’anello per l’autospinta. Occorre quindi esaminare la casa facendo attenzione anche all’altezza delle maniglie: se ci sono dei gradini o scale è fondamentale l’installazione di rampe o montascale. Anche un pavimento di moquette se di spessore, può essere un grosso intralcio per la mobilità in autonomia.
Un capitolo a parte lo richiede il bagno. I servizi igienici devono essere specifici per disabili, con maniglioni frontali e laterali. La vasca deve essere del tipo con sportello laterale ed è preferibile alla doccia soprattutto se la persona disabile deve essere aiutata nell’igiene personale. Attenzione ai pavimenti scivolosi soprattutto se la disabilità ha colpito i centri dell’equilibri e della struttura muscolo-scheletrica.
Ogni disabilità deve essere affrontata come caso specifico perché sarebbe davvero superficiale dare linee guida valide per tutti. Unico suggerimento sempre valido è quello di avere un approccio di tipo meditato e riflessivo. Provare a vivere il mondo con gli occhi degli altri, immedesimandoci per quanto possibile nelle vesti delle persone con disabilità, vivendo le loro situazione, spesso a noi sconosciute e facilmente inimmaginabili.

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